Inserita nel cuore della Pedemontana Vicentina e racchiusa tra i due principali torrenti della vallata, l’Astico ed il Brenta, la cittadina di Breganze si caratterizza per la sua spiccata predisposizione alla coltivazione delle viti.
Fin dall’antichità le colline breganzesi erano fertile terra per la produzione di pregiati vini conosciuti oggi anche all’estero ed apprezzati per le loro peculiari caratteristiche. Fulcro cittadino è sicuramente l’ampia piazza antistante la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, di origine duecentesca e custode della tomba dei Pagello. Centro di attività economiche e sociali Piazza Mazzini si caratterizza per l’imponente campanile che si impone allo sguardo del visitatore.
Considerato il secondo più alto della terraferma veneta con i suoi 90 metri d’altezza, il Campanile di Breganze fu edificato tra il 1842 e il 1893 su progetto dell’architetto veneziano A. Diedo in seguito al crollo del vecchio campanile, avvenuto l’11 marzo 1838 sopra alla vicina Chiesa, riedificata più velocemente nell’arco di due anni. Costituito in origine da 22 campane, il Campanile ne conta oggi 14 ma la sua sagoma resta a distinzione del paese, stagliandosi con eleganza tra le colline ed il paesaggio tipico pedemontano. In questo suggestivo scenario si inseriscono le numerose ville signorili rintracciabili nel territorio. Luoghi di riposo in cui i patrizi erano soliti trascorrere il periodo estivo, rilassandosi tra la natura ed il buon cibo che questa terra, da secoli, sa offrire. Ricordiamo Villa Ca’ Ostile, Villa Scaroni e Villa Diedo – Basso detta “delle rose”. Risalente alla fine del ‘600, quest’ultima risulta opera di un ignoto architetto veneziano che la adagiò su di un’altura collinare raggiungibile attraverso una lunga scalinata; subì alcune modifiche con l’aggiunta di una loggia vetrata nel corso della seconda metà dell’Ottocento.
Accanto alle dimore nobiliari, il territorio di Breganze si contraddistingue per la presenza delle cosiddette “torri colombare”. Edifici realizzati sulle antiche torri di avvistamento che, a partire dal ‘400, assumono il ruolo di rappresentanza delle grandi famiglie locali le quali dimostravano tramite esse, ed il loro sviluppo in altezza, il proprio prestigio. Presenti in origine nel numero di ben 16 colombare, oggi nel territorio di Breganze si possono osservare alcune di queste testimonianze. Nel centro del paese la colombara Pagello – Monza conserva affreschi nelle sue pareti esterne, mentre affreschi tardo cinquecenteschi si possono trovare negli interni di Villa Ca’ Ostile nel cui complesso rientra anche un’isolata torre colombara, decorata da lesene con capitelli ai lati. Interessanti sono anche il Torrione, residenza fortificata del XIII secolo, la torre di Villa Mascarello e la colombara di Villa Monza – Savardo.
Ed è proprio a questi caratteristici edifici che si lega uno dei piatti più tradizionali del paese, i torresani. Nelle torri colombare sono infatti soliti, oggi come allora, nidificare i colombi di torre che ancora giovani, prima di imparare a volare, vengono catturati e serviti principalmente allo spiedo, cotti su fuoco a legna. Piatto tradizionalmente consumato dai nobili nel mese di agosto, oggi è uno dei più affermati e riconosciuti piatti di Breganze, valorizzato dai ristoratori locali grazie all’ideazione di numerose nuove portate con protagonisti proprio i torresani. Ad accompagnare questo saporito piatto della tradizione non possono certo mancare i rinomati vini D.O.C. Breganze. E’ in questo territorio collinare che le viti, coltivate su terreni vulcanici e tufici, trovano l’ambiente ideale per lo sviluppo delle loro caratteristiche proprietà organolettriche. Terra dalla lunga tradizione vitivinicola, a Breganze il vino è citato fin dal lontano anno Mille, epoca a cui risalgono le prime testimonianze della sua coltivazione. Rinomata per la sua ricca produzione di vini D.O.C., a Breganze si contano numerose cantine attive nella produzione delle 15 tipologie di vini a Denominazione di Origine Controllata tra cui spicca, tra tutti, il famoso Torcolato. Un vino ricavato dalle uva passite di Vespaiola, varietà autoctona di Breganze e particolarmente adatto per il fine pasto. Dal colore oro e dall’aroma intenso che ricorda la frutta matura ed il miele, il Torcolato può essere abbinato a dolci o consumato da solo come vino da meditazione. A questo speciale vino è anche dedicata un’importante manifestazione che lo vede accompagnato ai numerosi prodotti tipici che caratterizzano il territorio collinare della pedemontana vicentina: dai formaggi tra cui l’Asiago D.O.P. alla Sopressa Vicentina D.O.P., fino al Baccalà alla vicentina per nominarne alcuni. Assieme al Torcolato, un affascinante percorso enoturistico è dedicato a tutti i vini D.O.C. di Breganze. Denominato La Strada del Torcolato e dei Vini D.O.C. Breganze, si tratta di un itinerario che si sviluppa tra le vallate dei fiumi Astico e Brenta, conducendo i visitatori attraverso suggestive visioni, tra filari di viti che coronano le dolci colline della pedemontana vicentina. Accanto ad esso attraversa il territorio comunale anche la Strada delle Ciliegie. Nel Comune di Breganze opera, proprio per la valorizzazione e la tutela di quest’importante patrimonio enologico e culturale, il Consorzio di Tutela dei Vini D.O.C. Breganze. Costituito nel 1982 da alcuni produttori vitivinicoli della zona ed estesosi con gli anni ad un sempre maggior numero di associati, è oggi affiancato da un altro ente dedito alla promozione del territorio e delle proprie produzioni vinicole ed agroalimentari, la Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze. Territorio di particolare bellezza dominato da un incantevole paesaggio naturale in cui colli, come quello di Santa Lucia, e vigneti fanno da protagonisti, non bisogna però dimenticare la millenaria storia di Breganze. Al ‘600 risalgono alcune delle principali residenze signorili di notevole valore architettonico che diedero all’abitato cittadino nuova fisionomia. E’ il caso ad esempio dell’antico Maglio Tamiello, la cui origine risale al XVI° secolo e che è oggi adibito a Museo. Unico nel suo genere in Veneto e tra i più importanti in Europa, il Museo del Maglio di Breganze rappresenta una straordinaria testimonianza di quella che era l’attività di lavorazione del ferro fino al 1983, data in cui scomparve l’ultimo fabbro che nel Maglio lavorò. Catalogato tra i Musei Etnografici Regionali, il Museo del Maglio intende valorizzare la storia di quest’antica officina, fulcro della civiltà rurale di un tempo e custode oggi di manufatti, attrezzi e macchinari che caratterizzarono l’attività lavorativa della pedemontana vicentina nei secoli scorsi. Basandosi sostanzialmente sull’utilizzo dell’energia idraulica, proveniente dalla Roggia Breganze, all’interno dell’officina si realizzavano produzioni fondamentali per tutti gli abitanti di Breganze e dei territori limitrofi. Elemento principale all’interno del Museo è certamente il macchinario del maglio denominato, per la sua caratteristica forma ed il suo movimento, “a testa d’asino”. Accanto ad esso si può osservare la grande mola ad acqua, una strumentazione utilizzata dal fabbro per rifinire e lisciare gli utensili. Una ruota idraulica interna permetteva poi il funzionamento di numerosi altri macchinari, come trapani, torni e una particolare macchina realizzata nel 1933, destinata alla produzione di ghiaccio e osservabile oggi nella carbonaia. Compreso sempre all’interno del Museo del Maglio è presente anche un ampio spazio verde attrezzato, l’antico brolo, luogo ideale per ammirare la forza idraulica scaturita dallo scorrere dell’acqua la quale dà origine al movimento del maglio e della mola. Altro importante sito di archeologia industriale presente nel territorio di Breganze è quello costituito dall’Antica Officina Radin, ospitante al suo interno il Piccolo Museo dell’Artigianato Breganzese. Un museo vivo che, sorto verso il 1920, ripercorre oggi la memoria di un’epoca in cui gran parte degli abitanti della pedemontana vicentina erano impiegati nelle diverse fasi della lavorazione del ferro. Più di 150 apprendisti si sono succeduti trascorrendo il proprio tempo ed imparando dai maestri che lavoravano in quest’officina, mantenuta intatta nei locali. Al suo interno si trova un’estesa collezione di attrezzi utilizzati per la battitura del ferro e per la costruzione di oggetti in rame, accanto ad alcuni pannelli fotografici che illustrano le attività dei numerosi artigiani attivi a Breganze tra il 1800 ed il 1900. Uno spazio esterno custodisce poi particolari macchinari come un trapano a mano risalente al 1800, una macchina per produrre rete metallica, un maglio a balestra e la grande forgia utilizzata per lavorare il ferro battuto. Altro genere di testimonianza storica è rappresentata, a Breganze, dall’antica ghiacciaia. Antica costruzione situata nel centro storico del paese, presso il giardino di quella che è la sede della Comunità Montana dall’Astico al Brenta. Risalente al 1800 ed oggi perfettamente restaurata, è aperta e visitabile in occasione di particolari attività culturali e manifestazioni come ad esempio la Vespaiolona. Tra le principali manifestazioni che si svolgono annualmente nel Comune di Breganze ricordiamo La Prima del Torcolato, manifestazione dedicata alla prima spremitura del dolce vino D.O.C. per eccellenza della pedemontana vicentina. Una volta maturi, i grappoli di Vespaiolo da cui si ottiene il pregiato vino vengono appesi su travi di soffitte ben asciutte ed areate e qui legati ed attorcigliati con degli spaghi, cioè “torcolati” appunto. Servono poi alcuni mesi di appassimento prima di procedere alla spremitura degli acini da cui si ottiene questa delizia del palato. In occasione di questa manifestazione diventano protagoniste le cantine di produzione del Torcolato, le quali organizzano visite guidate e degustazioni. Un mercato di prodotti tipici della pedemontana vicentina viene inoltre allestito nella centralissima Piazza Mazzini, accompagnando così l’intenso aroma del Torcolato con i sapori locali. La rassegna enogastronomica Asparagi & Vespaiolo vede invece i ristoratori locali impegnati nella preparazione di piatti basati sul delizioso accostamento di Asparagi Bianchi di Bassano D.O.P. e Vespaiolo D.O.C. Breganze, mentre il Maggio Breganzese, con il suo Festival del Vino propone, tra le diverse iniziative, la passeggiata enogastronomica denominata “Ciacolando per Breganze”. Con l’arrivo dell’estate protagonista indiscusso nei calici degli amanti del buon vino è sicuramente il Vespaiolo, celebrato ogni anno con una manifestazione di grande richiamo, la Vespaiolona – la notte bianca e rossa dei vini D.O.C. Breganze. Una serata intera dedicata, fino a notte fonda, alla degustazione del Vespaiolo D.O.C. Breganze e delle altre tipologie di vino locali.
Ai torresani è dedicata invece una cena tradizionalmente allestita presso Piazza Mazzini e denominata Toresan in Piazza, con ricercati piatti a base del tipico colombo di torre che popola le colombare breganzesi. Infine, l’Antica Fiera di San Martino mira a far conoscere e rivivere ai visitatori le principali tradizioni locali della pedemontana vicentina, attraverso l’organizzazione di proposte culturali ed enogastronomiche. Oltre alle manifestazioni annuali, in occasione delle quali si possono visitare i principali siti del paese, a Breganze è possibile, in qualsiasi periodo dell’anno, compiere passeggiate e visite sul territorio grazie ai piacevoli itinerari presenti. Attraversano infatti il territorio breganzese la Strada della Ciliegia di Marostica e la già citata Strada del Torcolato e dei Vini D.O.C. Breganze, lungo i cui sentieri si possono ammirare le caratteristiche naturali della pedemontana vicentina e gli affascinanti scorci rurali in esso inseriti. Un connubio di bellezze paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche che aspetta solo di essere scoperto.