All’interno della pedemontana vicentina, inserito nel magnifico paesaggio delle colline delle Bregonze, il Comune di Calvene presenta una conformazione prevalentemente collinare e montuosa, per divenire poi pianeggiante a fondovalle. Nella sua parte meridionale è attraversato dal torrente Astico, da sempre importante presenza per lo sviluppo di molteplici attività in paese. Passa proprio sopra a questo torrente, in località Maglio – Pralunghi, il significativo ponte ad arcata unica e in cemento armato realizzato nel 1907.
Luogo caratteristico che merita una visita è certamente la Chiesa Arcipretale di Santa Maria dell’Annunciazione. Di origine antichissima, fondata e consacrata secondo la tradizione da San Prosdocimo, Vescovo di Padova e Vicenza, rappresentò un importante centro di aggregazione religiosa, in virtù della sua funzione di Pieve, cioè Chiesa Matrice cui furono assoggettate altre chiese (Lugo di Vicenza, San Giorgio di Perlena e Mason Vicentino). La funzione di Pieve era inoltre testimoniata dal prezioso fonte battesimale, di stile romanico, risalente all’ XI – XII secolo e ancora oggi conservato, presente solo nelle Pievi appunto e necessario per celebrare il Sacramento del Battesimo. Contenente al suo interno quattro altari e attorniata da campanile e cimitero, in seguito ad una violenta piena del torrente Chiavona, la notte del 31 luglio 1850 la Chiesa fu gravemente danneggiata, per essere poi demolita circa un anno dopo nel 1851. Venne così eretta una nuova Chiesa, leggermente spostata e posizionata al centro del paese, ingrandita nelle dimensioni per ospitare il maggior numero di devoti. L’intera popolazione, tra 1850 e 1852, lavorò alla realizzazione della nuova Arcipretale, inaugurata nel 1858. Il Campanile antistante la Chiesa venne eretto tra il 1863 e il 1866, mentre nel 1912 venne ridecorata la facciata della Chiesa, apportando successive modifiche agli altari ospitati al suo interno. Oltre al fonte battesimale del XIII secolo, nella Chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione si possono oggi ammirare il Crocifisso ligneo del ‘400, le due pale d’altare raffiguranti “L’Annunciazione” attribuita al Maganza, e “San Pietro Martire” opera di Jacopo Da Ponte. E’ datato 1871 invece il prezioso Organo costruito dai fratelli Zordan di Cogollo del Cengio. Al XVI secolo risale invece un altro tipico luogo di devozione popolare, come se ne trovano in tutta la fascia pedemontana vicentina. Si tratta della graziosa Chiesa di San Bellino. Situata in località Monte Calvene, essa presenta forme semplici e snelle, con timpano triangolare alla sommità e un piccolo campanile che la affianca lateralmente. Altro luogo legato alla religiosità locale è rappresentato dal Capitello della Peste, detto anche di San Rocco e situato nella località di Lazzaretto. Tale nome risale al 1575, quando sul Comune di Calvene si abbattè la terribile peste causando numerose vittime. I corpi degli appestati vennero così, com’era usanza, seppelliti lontani dal paese, fuori dalle vie principali, scegliendo le vicine rive del torrente Chiavona per custodire le salme, proprio nel punto in cui oggi sorge il piccolo rilievo tondeggiante. Alla sua sommità fu eretto, nello stesso anno in cui arrivò in paese la peste, il 1575, il capitello votivo su cui compare una vecchia scritta latina che riporta “eretto l’anno della peste 1575, restaurato dopo il colera del 1837, rinnovato nel 1951 dal pittore Puppin Vittorio”. Poco lontano da località Lazzaretto è possibile ammirare un’importante testimonianza di archeologia industriale, perfettamente restaurata e recuperata per mantenerne le fattezze originarie. Si tratta dell’affascinante Molinetto della Teodolinda, situato nella parte meridionale del paese ed edificato nel 1768 lungo il torrente Chiavona, di cui sfrutta la forza idrica. Con due macine per la lavorazione della farina bianca e della farina gialla, è uno dei pochi esemplari di mulino a coppello funzionanti nell’alto vicentino. Un’ altro mulino a turbina esiste a nord del paese, in via Grumale, datato 1699. Nel corso della Prima Guerra Mondiale, a causa della posizione strategica del territorio di Calvene, posto nelle immediate retrovie del fronte, il paese assunse un ruolo fondamentale. Qui si trovavano enormi depositi di munizioni, batterie antiaeree e teleferiche. Fu inoltre creato un collegamento ferroviario con Marostica e venne aperta una via di comunicazione che permetteva più rapidi collegamenti con l’Altopiano e che si dimostrò fondamentale nei momenti peggiori del conflitto, la cosiddetta “Strada della Salvezza”. Inglesi e francesi nel corso del 1918, a diverse riprese, si stanziarono in paese, trasformando le vecchie scuole elementari in un ospedale da campo e gli eventi bellici costrinsero il paese all’evacuazione e al profugato. A testimoniare queste tormentate vicende resta oggi il Cimitero Militare Britannico di Cavalletto, luogo della memoria del Primo Conflitto Mondiale. Sempre a Calvene, in località Cima Fonte, è possibile trovare oggi tracce delle attività belliche che vi si svolsero, come attestano antichi camminamenti, caverne e strade militari. Sono proprio Monte Cavalletto, con i suoi 1230 metri d’altitudine, e Cima Fonte con 1518 metri s.l.m., i punti più panoramici del Comune di Calvene. Raggiungibile attraverso caratteristici sentieri, a Cima Fonte è possibile soffermarsi in una tipica malga della pedemontana vicentina. Preziosi siti per il territorio pedemontano veneto, testimoni e custodi di tradizioni e tipicità locali, le malghe si trovano nella fascia collinare più elevata, dove il territorio comincia a farsi più aspro e montuoso. In queste località rivive annualmente la tradizione contadina che vede pastori e greggi lasciare le aree sottostanti per recarsi a trascorre il periodo estivo tra gli ampi spazi verdi delle aree superiori. Per riscoprire queste usanze, si susseguono numerose le proposte di attività e laboratori, affiancate sempre dalla degustazione di gustosi piatti tipici dove i prodotti caseari sono i protagonisti. Formaggio Asiago D.O.P., fresco o mezzano, tosella, ricotta e burro vi daranno l’energia necessaria per intraprendere i numerosi e suggestivi itinerari percorribili da qui. Dai verdi pascoli che attorniano Malga Busa Fonte, occupati nel periodo che va da giugno a settembre da mandrie di mucche, si ridiscende nelle fasce collinari sottostanti, su terreni più dolci, dove si incontrano numerosi boschi di castagni. Passeggiando al loro interno è facile trovare, in corrispondenza del periodo autunnale, i tipici “maroni”, varietà di castagna dalle dimensioni più grosse a cui è dedicato anche uno specifico itinerario. La “Strada dei Maroni”, un percorso che si sviluppa tra Calvene ed il limitrofo Comune di Lugo di Vicenza e che permette di addentrarsi nei sottoboschi del territorio. Per assaggiare i locali “maroni” si consiglia una visita a Calvene nel mese di ottobre, quando si tengono feste ed iniziative dedicate proprio alla valorizzazione dei prodotti della terra. Parlando di tipicità locali, accanto a formaggi, maroni e noci, è da ricordare un antico piatto tradizionale, il Capretto arrosto. Piatto conosciuto fin dal 700 e consumato principalmente nel periodo pasquale. Le trattorie ed i ristornanti di Calvene lo propongono oggi secondo l’antica ricetta che prevede una marinatura ed una rosolatura dell’animale per rendere la sua carne gustosa e fragrante. Gastronomia dai sapori autentici e bellezze paesaggistiche si uniscono nella pedemontana vicentina. A Calvene è infatti possibile passeggiare attraverso le dolci colline delle Bregonze, dove incontrare agriturismi e degustare prodotti locali. Suggestivi luoghi che conservano affascinanti aspetti naturali e paesaggistici e che conducono a contrade in cui il tempo sembra essersi fermato e dove si possono scorgere diverse testimonianze di architettura rustica. Ambiente ideale per la pratica di attività sportiva, dalle passeggiate alle pedalate, a Calvene, nei più alti territori ricoperti di boschi e veri paradisi per chi pratica mountain bike, è possibile cimentarsi nei percorsi ad anello che permettono di raggiungere diversi siti della pedemontana vicentina. Da località Monte Calvene si può intraprendere il Sentiero delle antiche contrade, mentre da località Pra’ del Giglio è possibile praticare volo libero, volteggiando con coloratissimi parapendii e deltaplani sopra il territorio comunale, dopo essere decollati dalle alture circostanti. Nel corso del cosiddetto Giro delle Malghe è inoltre possibile unire la pratica di attività sportiva con la degustazione di prodotti tipici, immergendosi nella tranquilla vita d’alpeggio della pedemontana vicentina.