Castello degli Ezzelini a Bassano del Grappa

castello-ezzeliniLa struttura oggi visibile risale ai primi decenni del XII secolo, ma il complesso raggiunse l’apice dello splendore con la dinastia degli Ezzelini, famiglia germanica legata ed imparentata all’Imperatore. Successivamente passò nelle mani dei Visconti, degli Scaligeri ed infine della Serenissima. Il castello aveva grande importanza militare nel medioevo poiché si trovava in una posizione strategica, allo sbocco delle montagne. Era tanto efficiente che poté resistere agevolmente perfino alle ‘nuove’ armi, le prime bombarde messe in campo dagli Ungheri e dall’Imperatore Sigismondo nell’assedio del 1411/12.
(foto Aldo Remonato)

Durante la stagione estiva, il Castello ospita il prestigioso OperaEstate Festival Veneto di Bassano.

Dal 1 agosto fino a domenica 27 settembre 2015 il Castello degli Ezzelini apre al pubblico; sarà infatti accessibile il camminamento attorno alle mura, grazie ad una convenzione siglata con la Parrocchia di S. Maria in Colle, e ammirare così l’ampio panorama che si apre sull’arco pedemontano, veduta davvero incantevole che sempre – e da sempre – affascina il visitatore. Il percorso offre poi una inedita veduta dall’alto sul corso del Brenta e sul Ponte Vecchio.

Ingresso gratuito sabato e domenica in orario 10:00 –13:00 e 15:00 –18:00

In orario feriale da martedì a venerdì in orario 10:00 – 13:00 e 15:00 – 18:30

l’accesso sarà consentito all’interno di in un percorso guidato con accompagnamento di personale preposto e biglietto di accesso:
€3,00 intero €2,00 ridotto- con partenza dalla biglietteria del Museo civico

Leggende popolari raccontano che il castello di Bassano, fatto costruire dal tiranno Ezzelino utilizzando albume d’uovo al posto della calce, ospiti nei suoi sotterranei l’anima del tiranno che, di notte, esce urlando; in certe notti, addirittura, a mezzanotte in punto, Ezzelino salirebbe a cavallo per girare tre volte attorno alle mura per poi rientrare al primo canto del gallo. Ai giorni nostri, ormai dimenticate queste apparizioni di gusto horror, il castello degli Ezzelini riesce ancora ad evocare suggestioni da saga medievale, pur proponendosi in modo certamente molto più accogliente.

Proprio nel castello degli Ezzelini è ambientata la prima opera lirica di Giuseppe Verdi “Oberto conte di San Bonifacio”, tragica storia di tradimento e vendetta composta attorno alla famiglia di Ezzelino III (1835).

Ancor più suggestiva, però, è la storia del tesoro sepolto a grande profondità da Ezzelino durante un assedio e rintracciabile da un triangolo scolpito su una pietra. Nello stesso sottosuolo, secondo la leggenda, si snoderebbe un’ampia galleria che collega il castello con le altre fortezze ezzeliniane sparse nel territorio, con quella di Romano, sul Col Bastia, fino a quella di Angarano, sul Castellaro, passando addirittura sotto il corso del Brenta: un itinerario interessante, non c’è che dire.