Oratorio San Biagio e Pieve di Santa Maria a Zugliano

L’Oratorio di San Matio – presso la Contrada Pozza
aperto al pubblico e visitabile

L’Oratorio di San Matio è uno delle più belle testimonianze dell’arte popolare locale. Si tratta di un oratorio di contrada, decorato da sculture misteriose dall’espressività quasi barbarica. L’aspetto attuale gli è stato conferito da uno scultore locale omonimo del santo a cui è dedicato, Matio Pelizaro. Lo scultore era attivo negli anni di metà ‘800, ma l’oratorio è più antico, dato che nella pala d’altare si legge la data 1749.

San Matio (pronuncia: Matìo) non è altri che San Matteo, protettore del bestiame, nella versione veneta del nome. Ad esso infatti è intitolata anche l’affresco della pala d’altare. In un cartiglio dipinto al suo interno, lo stesso che riporta la data 1749, compare una scritta che invoca la salute per gli animali: “A peste animalorum libera nos Domine”.

Indubbiamente l’aspetto più affascinante dell’oratorio è quello della scultura e architettura degli esterni, opera dello stesso autore. Lo stile di Matio Pelizaro si pone in diretta continuità con l’antica scultura locale di origine cimbra, conservandone i caratteri di potente espressività e antinaturalismo. Un tempo sulla sommità dello stesso si trovavano due statue, una raffigurante San Matio, l’altra San Giovanni. Il secondo è scomparso, mentre il primo si trova attualmente al Museo Etnografico di Crespadoro, tutt’ora visibile.

Sul luogo sono invece rimaste delle opere talvolta davvero curiose, dei dettagli da osservare con cura: i capitelli dei pilastri e delle semicolonne; la chiave di volta dell’arco maggiore, decorata, e quella dell’arco sopra la porta d’ingresso, che ha forma antropomorfa; le sculture all’interno delle lunette sotto gli archi laterali all’ingresso; infine, due misteriose tracce poste sulla parete laterale, una barbarica testa reggi-mensola in alto e la sagoma di una mano, grande come quella di un bambino, in basso, decentrata. Queste ultime sono state interpretate come una sorta di firma dell’autore, ma in realtà non se ne conosce il significato.

Casa natale di Suor Germana – Durlo di Crespadoro

Suor Germana è nata a Durlo, frazione di Crespadoro nel 1938. Oggi è un personaggio noto per i suoi libri di cucina e la sua occasionale partecipazione a programmi televisivi. Dopo aver indossato il velo, a 18 anni a Torino, Suor Germana ha ricevuto l’incarico di tenere dei corsi di cucina per future spose, nell’ambito dei corsi per fidanzati di preparazione al matrimonio. Così è nata la sua passione per la cucina, che vive come espressione di fede (“Gesù non ha compiuto proprio a tavola le cose più straordinarie? Dal banchetto di Cana all’ultima cena…”) e come cuore pulsante dell’amore familiare.

Oggi segue il progetto “L’oasi di Suor Germana”, di affiancamento e sostegno alle famiglie in tutte le fasi del loro sviluppo, nonché nei momenti di crisi e difficoltà.