Il toponimo Posina deriva probabilmente dal tedesco “busen” che significa seni, anfratti. Posina è il nome del torrente che dà il nome anche alla valle e al centro principale. La Val Posina è divisa in due in tutta la sua grandezza dall’omonimo fiume che nasce in Val Caparra sotto al Pasubio e va a sboccare come affluente dell’Astico a Seghe di Velo dopo aver ricevuto nel suo corso a Fusine il torrente Rio, a Castana il torrente Zara e a Franzellotto il torrente Rio Freddo.
Adagiato tra i pendii del Pasubio e del Novegno, in pedemontana vicentina, sulla rigogliosa valle omonima, il piccolo (meno di 600 abitanti) comune di Posina, presenta un territorio molto vasto che va dai Monti Priaforà e Novegno, fino alla sommità del Monte Pasubio e dal Monte Gamonda al Monte Majo, con una morfologia assai varia ed una vegetazione abbondante ed unica.
“Nel 1871 il Comune di Posina contava ben 3339 individui, distinti anagraficamente in 1600 uomini e 1739 donne. Da un’analisi effettuata tenendo in considerazione il periodo che va dal 1851 al 1879 era apparso che la popolazione era aumentata solo di 872 individui in tutto, vale dire 30 individui per anno, numero vagamente esiguo che ci dimostra una sufficiente ma non florida condizione del paese, questo dovuto principalmente al fenomeno dell’emigrazione.
Posina contava 96 contrade delle quali solo 5 unite costituivano il centro: Chiesa della Piazza, di Sareo, Cucco, Munari e Canova.
L’agricoltura e il commercio di bestiame furono le principali attività che presero piede, infatti gli abitanti di questi monti seppero possentemente approfittare della costituzione del terreno. Al contrario non riuscirono a svilupparsi pienamente il commercio e l’industria. L’industria estrattiva ad esempio non viene minimamente tentata; le cave di pietra non vengono sfruttate a causa, principalmente, della mancanza di strade; l’industria laniera è del tutto abbandonata; l’industria di Posina si riduce quindi ai pochi molini ad uno a due palmenti ed ai lavori di chioderia .
Dal lato idrologico Posina è tra i più fortunati e felici paesi, tanto più che grazie alle sue acque superficiali promuove l’agricoltura con l’irrigazione e agevola i lavori delle arti dando quella forza motrice alle diverse officine. La tradizione ricorda in paese non poche e tremende irruzioni del Posina, ad esempio nel 1561 tre molini venivano asportati dall’irruenza dell’acqua. Altre alluvioni, non meno disastrose, avvennero negli anni seguenti, così da dichiarare il torrente Posina uno dei più infidi torrenti della provincia”.
(tratto dal libro Posina e il suo territorio di Giuseppe Pasqualigo)
Il centro vero e proprio del paese si colloca a fondovalle affiancato dal bacino del Torrente Posina e ospita la Chiesa Parrocchiale dedicata a Santa Margherita (in piazza Marconi); consacrata nel 1764, dopo un’accurata opera di restauro delle pareti e delle opere lignee ha riacquistato il suo fascino originale. Essa si trova lungo l’antica Via dei Pastori che permetteva il passaggio della transumanza fino all’altopiano di Asiago, e sul suo sagrato sorge ancora il Monumento all’Emigrante, una statua bronzea per ricordare i molti cittadini costretti all’emigrazione.
Accostato al nucleo abitato, è recentemente stato valorizzato il bacino artificiale conosciuto col nome di Laghetto di Main, munendolo di passerella e di un chiosco. Partendo dal punto di ristoro si snodano tre itinerari di interesse turistico. Di questi tre anelli pedonali liberamente percorribili un primo segue le sponde del lago, un secondo attraversa il centro del paese e un terzo collega tra loro le trattorie locali.
Arredo – Axe – Bagattini di Sopra – Bagattini di Sotto – Baice – Balan – Battiston – Bazzoni – Beber – Bellanelli – Bellini – Benetti – Bettale – Bezze di Sopra – Bezze di Sotto – Boaro – Boni – Bosco – Campanello – Canderle – Canova – Caprini – Casabetta – Casaraute – Casare – Casetta – Cason – Cavrin – Cervi – Collo – Corno – Cornola – Costa – Costa Veronese -Costa Mala – Coste Rossi – Cucco – Dall’Orbo – Doppio – Fornasa – Frain – Fuccenecco – Ganna – Giara -Giavarin -Grilli – Griso – Laba – Lambre – Leder – Leparo – Lighezzoli – Lissa di Dentro – Lissa di Fuori – Main – Maraschini – Margan – Masetto – Maso di Fusine – Maso di Posina – Masolo – Mazzolati – Mogentale – Molesini – Montagna – Monte – Montefiore – Morini – Munari – Nolle – Paoli – Pelle – Piombi – Pistore – Polenta – Prà – Prendi – Pui – Rader – Ressi – Roman – Ronzi – Rossetto – Rotonda – Ruari – Ruste – San Rocco – Scrivan – Sega – Sella – Sermani – Spagnoli – Spigolo – Spini – Tamazzolo – Telder – Valbruna – Vanzi – Xausa – Xomo – Zamboni di Sopra – Zamboni di Sotto – Zanchi.
In paese sono inoltre presenti diversi monumenti: il Monumento all’emigrante, situato sul sagrato della chiesa di Santa Margherita; il Monumento ai Caduti situato di fronte all’entrata del cimitero di Posina, nei pressi del laghetto; il Monumento all’Alpino, in pietra bianca e situato in centro a Posina vicino al bivio per il caseificio; il Monumento a ricordo dei caduti sul Monte Majo, situato nelle adiacenze della chiesetta di Contrà Cervi.
Per tutti gli amanti dell’escursionismo si segnala infine la presenza, nella Val Posina, di ben 41 itinerari escursionistici tutti da provare! Contatta il Comune per maggiori informazioni e pubblicazioni a riguardo o visita la pagina facebook “Posina e la sua gente“.