Sarcedo è un comune della pedemontana vicentina; si trova a circa 20 km da Vicenza, a 157 metri s.l.m. Si estende in una fertile zona in parte sulle colline che segnano l’inizio delle prealpi ed in parte in pianura, delimitata ad est dal torrente Astico.
La posizione geografica di Sarcedo ha favorito gli insediamenti umani già in epoca preistorica. Interessanti al riguardo i ritrovamenti nella Grotta dei Covoli di materiali fittili di epoca neolitica. Altro importante rinvenimento, stavolta nella zona pianeggiante, quello di una necropoli di epoca romana dove sono state trovate urne cinerarie ed altri oggetti. E’ probabile che l’origine di una comunità a Sarcedo si possa far risalire all’800-900 anche se, come abbiamo visto la prima citazione in un documento storico dati al 983. In un documento di poco posteriore, un Diploma di Ottone III, troviamo un elenco di castelli vicentini e tra questi è menzionato il Castello di Sarcedo.
Per castello si deve intendere non solo la costruzione fortificata, ma l’intero territorio del paese. Sulla storia e sulla sorte di questo castello non si hanno purtroppo notizie precise; fino al 1210 risulta essere castello vescovile ma, in un elenco del 1220 non figura più come tale.
Lo ritroviamo menzionato in un documento del 1292 che elenca i beni posseduti in Sarcedo dalla famiglia Conti di Vicenza dal quale risulta che tale castello era in comproprietà con la nobile famiglia Verlati. Nel 1311 il Conte Melchioro della famiglia Conti di Vicenza, più noto col nome di Boverio o Broverio, lo lascia per testamento al Comune di Vicenza, facendo così supporre di averne nel frattempo ottenuta la piena proprietà.
E’ probabile che il castello di Sarcedo, inteso come opera fortificata, sia stato distrutto negli anni 1312-1314 durante le lotte tra Padovani (Carraresi) e Vicentini (Scaligeri) per il controllo del territorio oppure più tardi nel 1500 quando la Repubblica di Venezia, dopo una disastrosa sconfitta ad Agnadello, presso Lodi, contro la Lega dei Cambrai, fece smantellare tutti i castelli per impedirne l’uso agli eserciti nemici.
Il passaggio dal sistema feudale a quello dei comuni non fu certamente immediato, ma si compì in un arco di tempo che va dal 1050 al 1120 ed è in questo periodo che possiamo fissare la nascita di Sarcedo come comune regolato da uno Statuto.
Nel 1404 Vicenza, e con essa Sarcedo, si da alla Repubblica di Venezia e da questo momento ne seguirà le sorti: conoscerà la parentesi della dominazione francese (1797-1813) per passare poi, nel 1813 agli Austriaci ed unirsi infine, nel 1866, al Regno d’Italia.
Durante la prima guerra mondiale Sarcedo si ritroverà a ridosso della “zona di operazioni” tanto che il Seminario del Barcon divenne un ospedale da campo e Villa Suman sede di comando del XXII Corpo d’Armata.
Attualmente a Sarcedo è il settore artigianale quello che conosce una maggiore espansione, ma presenti sono anche i settori industriale e commerciale.
L’agricoltura, anche se in misura minore rispetto al passato, ha ancora una discreta rilevanza, non solo economica, ma come legame e continuità con le origini e le tradizioni del paese.
Il territorio di Sarcedo è attraversato inoltre dal percorso enoturistico della “Strada del Torcolato e dei vini DOC Breganze”, e ospita al suo interno numerose ville, antiche residenze di campagna di ricche e nobili famiglie, come Villa Capra Bassani, edificata nel 1764 dall’architetto conte Orazio Capra “che la eresse a gloria sua e del suo casato”, di gusto neoclassico chiaramente ispirata alle architetture palladiane; Villa Franzan al Barcon, costruita nel decennio 1660-1670 dai conti Franzan divenne, dopo la decadenza della nobile famiglia e diversi passaggi di proprietà, villeggiatura estiva del Collegio delle Dame Inglesi di Vicenza, poi passata in proprietà del Vescovo di Padova, sede di Collegio e Seminario Vescovile fino al 1969 e attualmente in stato di grave abbandono e degrado; Villa Saugo Belmonte, dalla cui posizione, sulla sommità di una collina, detta appunto Belmonte, si gode di uno splendido panorama; Villa Tretti, costruita nel 1884 sul colle di Bodo, in una posizione particolarmente panoramica con un parco che la circonda e le fa da splendida cornice; Villa Suman, del 1832, sorge in posizione centrale rispetto alla parte alta del paese; Villa Zironda, o Ca’ Dotta, della metà del 1400, ampliata nel 1891.