Il territorio del Comune, in provincia di Vicenza, occupa il vasto anfiteatro che si estende, nell’ampia e amena conca racchiusa fra i monti Summano (m. 1299), Novegno (m. 1552), Priaforà (m. 1654), Cimone (m. 1230), Cengio (m. 1351) e Paù (m. 1420), dalla destra dell’Astico e del Posina, confluenti a Seghe, alle estreme creste del Summano, del Novegno e del Priaforà. Qui la montagna si presenta incisa da valli e vallette, ora boscosa e ora nuda, quasi sempre impervia, ad eccezione dei Colletti Grande e Piccolo (m. 885 e m. 902), naturali punti di passaggio verso il Tretto.
Solo nella parte inferiore il territorio si fa via via meno ostile e più adatto all’uomo, fino ad addolcirsi nelle colline e nelle vaste zone pianeggianti del fondovalle.
“Velo d’Astico è un vivace borgo agricolo di antica e nobile origine, infeudato dal sec. XI alla potente famiglia di provenienza tedesca di cui conserva il nome. Di quell’epoca rimane, sull’alto del colle, un torrione circolare (nel 1977 trasformato in sacrario militare) appartenuto al castello, citato nei diplomi imperiali dall’anno 1000 e in piedi probabilmente ancora alla fine del ‘500.
La città castellana inglobava in origine la parrocchiale di S. Martino, ricostruita nel 1773-1812 su progetto attribuito a Francesco Antonio Ziggiotti; nell’interno, al I° altare sin., Madonna col Bambino e santi di Francesco Verla.
Al principio della strada per Lago, forse sull’area del castello, sorge la Villa Velo, ora della Provincia di Vicenza.
(tratto da Veneto, L’Italia, Touring Club Italiano, 2005)
Interessanti testimonianze storico culturali sono inoltre rappresentate dalla preziosa Pieve di S. Giorgio e dai percorsi che permettono di scoprire il territorio, a piedi o in bicicletta, come il percorso Fogazzariano o l’itinerario conosciuto come “La strada del trenino“.