Villa Franzan al Barcon a Sarcedo

Fu costruita nel decennio 1660-1670 dai conti Franzan. La sua storia non può essere slegata da quella della località in cui fu edificata, tanto che, fin da subito, il nome con cui si indicavano i suoi edifici fu proprio Il Barcon; con questo nome la gente del posto chiama ancora oggi il maestoso complesso architettonico, che nel Novecento ebbe l’importante funzione di ospitare il Seminario di Padova.
L’unica datazione certa che possediamo del complesso edilizio del Barcon è quella relativa all’erezione della chiesetta di S. Antonio, anno 1666.
La villa fu sicuramente costruita nello stesso periodo, se non addirittura prima di tale data, visto che nel 1665 il conte Domenico Franzani denunciò di possedere a Sarcedo «una pezza di terra arrativa piantada et videgada posta nelle sudette pertinenzie in contrà del Barcon con casa sopra dominicale da me habitata […], de campi cento quarantacinque quarti uno tavole novanta nove».
Una mappa del 1673 mostra il Barcon come doveva presentarsi in quegli anni, un complesso signorile davvero imponente: il corpo della villa padronale, residenza dei Franzani, si presenta tale e quale a come lo si può ancora vedere oggi; parte in linea con il palazzo e parte ad angolo retto con esso si trovavano le barchesse con un lunghissimo porticato ad archi che, ad un certo punto, era interrotto da una torre colombara alta, all’incirca, come la villa; c’era, inoltre, una terza ala di edifici a sud.
Il noto storico dell’arte vicentino, Renato Cevese, afferma che Villa Franzan è enorme e che le dimensioni “sono eccezionali anche per una villa seicentesca”. Essa è composta da tre piani caratterizzati da quattordici finestre (che si possono contare sulla mappa appena illustrata) e da una porta d’ingresso al pianterreno, da quattordici finestre e una grande finestra curvilinea con balaustra sormontata da testa umana al piano nobile, e da quindici finestre nella soffitta.
Tali finestre sono singole alle estremità, binate le altre e assai ravvicinate le quattro centrali, affiancate alla porta o alla grande finestra; questo ritmo compositivo è ripetuto nelle due facciate della villa, ma quella rivolta a sud è arricchita da un frontone triangolare.
Un altro frontone triangolare conclude il fianco della villa rivolto ad ovest, che si affaccia sulla strada; vi si trovano due finestre per ogni piano, ma quelle al piano nobile sono entrambe ingrandite da balaustra e adorne di testa umana nella chiave dell’arco.
La pianta della villa, che si ripete al pianterreno e al piano nobile, è composta da una grande e lunga sala mediana, parallela alla fronte meridionale, che si combina con il vano d’ingresso della fronte a nord, dando vita a “una figura spaziale crociata”; a sinistra della sala maggiore si trovano sale minori, mentre a destra c’è “il solenne scalone, a due rampe piuttosto ripide, coperto da soffitto a volte altissime”. Di conseguenza, una costruzione dall’aspetto sobrio e severo, ma allo stesso tempo grandiosa e monumentale che si imponeva incontrastata, con i suoi annessi rustici e l’oratorio gentilizio, sulla campagna del Barcon.
La villa fu anche decorata all’interno, pur non raggiungendo mai livelli artistici paragonabili a numerose altre ville venete: oltre alle travature dipinte, “che concorrono ad attribuire alla villa un aspetto di aulica magnificenza”, alcune stanze al piano nobile recano fregi affrescati sotto il soffitto, risalenti alla fine del Seicento o agli inizi del Settecento.
Pro Loco Sarcedo
Indirizzo: Via Barcon – 36030 Sarcedo (VI)